Forse non ce ne rendiamo conto ma il nostro sito web, anche se piccolo, è molto più complesso di quel che sembra. Dietro le quinte c’è molto da fare per farlo funzionare correttamente: una quantità di dati da memorizzare, richieste da gestire, informazioni da visualizzare. Ciò che rende possibile questa magia è la presenza di un database centralizzato.
Che cos’è un database?
In informatica, con base di dati, banca dati o appunto database (la cui pronuncia è databèis) – o in sigla DB – si indica una collezione di dati correlati che, mediante un computer, vengono utilizzati per rappresentare una certa porzione del mondo reale.
A cosa serve?
Il suo scopo è quello di raccogliere un certo insieme di dati per metterlo poi a disposizione di chi ne fa richiesta, a prescindere se chi lo richiede sia un semplice utente o un altro computer. In parole povere, dato che ormai le informazioni in formato elettronico sono sempre più numerose, un database serve sia per raccogliere queste informazioni sia per metterle a disposizione degli altri. I database, quindi, a conti fatti non sono altro che dei semplici file con un’appropriata estensione che vengono memorizzati sull’hard disk di un computer qualsiasi.
Se ve lo state chiedendo, sappiate che il DB collegato al vostro sito web è memorizzato sui server del vostro provider di hosting (solitamente quando acquistiamo il dominio acquisriamo automaticamente anche il database, ma potrebbe non essere così e l’acquisto va fatto separatamente per cui prestate molta attenzione a ciò). In pratica, quando una persona visita il vostro sito, il suo browser invia una richiesta al server del vostro sito. A questo punto, il server invia in risposta i dati necessari e il gioco è fatto. Tutta la gamma di applicazioni che consentono la creazione, la gestione e l’interrogazione dei dati memorizzati in un DB rientrano in ciò che viene indicato come Database Management System (DBMS). Il DBMS consente anche di definire amministratori/utenti di un sistema e fornisce meccanismi di sicurezza e controllo dei dati.
Alcuni esempi
Il più semplice caso di un database può essere quello rappresentato da una singola tabella relativo per esempio all’anagrafica di tre persone:
Codice Fiscale | Cognome | Nome | Residenza |
---|---|---|---|
RSSMRO97D11C441R | Rossi | Mario | Roma |
VLIRRT98S17F205K | Viola | Roberto | Milano |
BNCLRA96A61B333C | Bianchi | Laura | Firenze |
Utilizzando le cosiddette query (si pronuncia queri) e i dati contenuti in questo database è possibile quindi identificare le informazioni principali relative a tre specifiche persone. In realtà, un database di un sito web presenta decine, se non centinaia, di tabelle simili a queste collegate tra di loro attraverso opportune chiavi: più complesso (o grande) sarà il nostro sito più tabelle ci saranno!
Volete qualche esempio di DBMS? MySQL, Access, Oracle e DB2: sono i più famosi e si differenziano per il tipo di sintassi. Tra questi MySQL, è un software open source fra i più diffusi. Ecco, ora sapete perché il database del vostro sito spesso viene chiamato “database MySQL”. Perché quando i dati devono essere memorizzati, modificati o cancellati, inviate una “query” al database MySQL.
Molte query vengono eseguite automaticamente. Tuttavia, è anche possibile accedere direttamente al database ed eseguire questi tipi di comandi a mano, oppure utilizzare un database manager per semplificare la procedura. In questo modo è possibile eseguire alcune attività in modo più rapido e fare cose che altrimenti non si potrebbero fare.
Come accedere al nostro database
Nella maggior parte dei casi, il nostro database è perfettamente autosufficiente. Non dovete accedervi per creare contenuti o gestire il vostro sito: per fare ciò dovrete invece collegarvi al pannello di amministrazione del sito. Avere qualche informazione in più sull’architettura del database vi serve solo per comprendere meglio come funzionano le cose.
Se proprio volete accedere al database collegato al vostro sito web (vedi capitolo successivo), dal momento che è memorizzato sul server, dovrete passare attraverso il vostro provider di hosting. La procedura dunque potrebbe cambiare a seconda dell’host, tuttavia è molto probabile che avrete a disposizione un cruscotto attraverso il quale potrete operare e che dovrete utilizzare un’interfaccia chiamata phpMyAdmin.
Maneggiare con cura
Il nostro consiglio, prima di fare qualunque operazione sul database, è di assicurarvi di avere un backup recente. È facile apportare modifiche accidentali che sono poi difficili da annullare: in questi casi, avere un backup consente di ripristinare il sito allo stato precedente in modo che tutto torni a funzionare correttamente.